Crescere nell’Eccitazione, nella Curiosità e nel Protagonismo diffuso
 
ANTONIO BUFANO
2019
Cappuccetto Rosso, tra le più amate fiabe tradizionali, racconta di una bambina pre-puberale alle prese con l’Eccitazione,  la Crescita, la tentazione trasgressiva e il fascino oscuro del Bosco e dei suoi abitanti. Nonostante le raccomandazioni materne si attarderà nel bosco a raccogliere fiori. Giunta alla Casa della Nonna la osserva e la interroga con stupore fino a subire la divorazione.C’è un Puberale che a un tratto spinge e avanza e ha bisogno di essere supportato da una maturazione emotiva adeguata per trasformarsi in un Repertorio Comportamentale opportuno. La Trasgressione è quell’energia necessaria per fare il salto e affacciarsi a un livello maturativo superiore, ma evidentemente genera rischi evolutivi ogni qual volta va in sovraddosaggio.Oggi assistiamo a Scenari, Azioni e Attori notevolmente e spropositamente mutati; bambine con troppo rosso addosso  sempre più precocemente ipesessualizzate si ammantano di pelli di lupo per catturare e divorare i maschi potendo bruciare atti sessuali e talora rendere seriale il fare sesso.Per ogni Soggetto in crescita si tratta di abbandonare l’Ingenuità, un ostacolo certamente rilevante alla realizzazione completa della Persona, ma di fare i conti con il proprio Candore e Pudore, nuclei emotivi evidentemente importanti e perfino variamente utili in età adulta, per cui si porrebbe l’eventualità di salvarli in forme adattate.Si potrebbe dire che sarebbe più sano bilanciare le forze e le risorse messe in campo tra Maschile e Femminile, confermare
l’uscita dalla passività del ruolo femminile nel gioco sessuale, imparare a dosare la carica sessuale, trasgressiva e seduttiva e godere reciprocamente di un Protagonismo diffuso. Se non è più attualizzabile un Corteggiamento alla vecchia maniera in cui le regole sociali imponevano un ruolo maschile attivo a dispetto di quello femminile, diventa interessante  il flirtare come pratica sociale a valenza seduttiva e sensuale fino a quella erotica.

Nell’ambito della Seduzione il linguaggio a cui si ricorre più spesso ha tuttora un eco bellico: si parla di attacchi e conquiste e si può eccedere in aggressività nell’ottica di una differenziazione rigida dei ruoli. C’è sapore di battaglia in un processo seduttivo in cui il Seduttore in realtà agisce narcisisticamente per allenarsi a dotarsi di una maggiore fiducia in sé, sforzandosi di ostentare la massima sicurezza possibile.

Siamo nell’ambito dell’Educazione sentimentale di cui si sentirebbe sempre più la necessità per non dire l’urgenza, visto il vuoto in cui vivono i soggetti più giovani. Il flirtare pur nella sua apparenza superficiale ha le sue regole e trova la sua maggiore forza formativa nella conversazione, una buona pratica sociale quasi abbandonata, centrata non solo sulle parole, ma anche sulla mimica e la gestualità aperta e gentile, oltre a una condizione di assoluta parità tra gli attori. E’ bene non confonderlo banalmente con fare il provolone o altre manovre più o meno esplicite e marcate di ciò che comunemente viene denominato rimorchiare, ma rimanda a una comunicazione sottile che trova qualche analogia con l’amoreggiare in forma epistolare di altri tempi.

Si tratta perciò di imparare a sostare in un’area in cui agisce l’invaghimenento e l’innamoramento, uno spazio relazionale che fa Leggerezza, ma si nutre di intelligenza e arguzia, senza il bisogno del passaggio immediato all’atto, ma piuttosto implica la capacità di stare sulla soglia, di assaggiare senza sbranare. E ciò si fa ancor più utile per i maschi, soggetti evolutivamente più lenti almeno sugli aspetti emotivi e relazionali, per cui rischiano di rimanere a lungo ragazzini, mentre le loro coetanee rivolgono l’attenzione su maschi più grandi e sperabilmente più maturi.

Per la Psicologia si opera così in un ambito di competenze altissime che hanno a che fare con la paura di fallire e la gestione delle emozioni, tema scottante e di forte attualità non solo per i maschi chiamati a operare sulla rabbia e rispondere adultamente al rifiuto come prezioso strumento del crescere.